One Eyed Jack «One Eyed Jack» (2013)

One Eyed Jack «One Eyed Jack» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
08.08.2014

 

Visualizzazioni:
1568

 

Band:
One Eyed Jack
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Titolo:
One Eyed Jack

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Jade Singer :: Vox
Frank Marrelli :: Guitar
Alberto Sempreboni :: Bass
andrea Nicolè :: Drums

 

Genere:
Hard Rock / Sleaze

 

Durata:
15' 59"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
20.12.2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Onesto demo di debutto per I sleaze rockers romani One Eyed Jack, capitanati dalla frontgirl Jade Singer, che condensa 4 tracce in 16 minuti di musica tanto semplice quanto onesta. E il pregio e il difetto di questo EP sta tutto qua, nell’onestà. In pratica gli OEJ fanno ciò che possono pur essendo al debutto, ma pur non essendo male ci sono diverse cose da affinare, e in generale non c’è nulla che non va, ma come detto tutto va affinato e massimizzato, visto che a dei brani buoni, tra cui soprattutto “Illogical suspect” e il suo bel main riff si affiancano vari difetti.
Il primo difetto è dato dalla qualità sonora: non è male, ma non c’entra niente con ciò che questi ragazzi vogliono suonare. Manca la botta degli strumenti, l’attitudine “In your face” dei suoni sbattuti in faccia, il rullante anni 80 altissimo e con 3 ore di eco e la chitarra ancora più alta dal suono affilato, ma qui questo non c’è, visto che la chitarra è troppo poco distorta (sempre “Illogical suspect” all’inizio) e soprattutto in parte coperta dalla batteria. Il secondo difetto è dato dalla soluzione vocale di Jade Singer: non è che canta male o che usa linee vocali banali, ma è una questione di timbrica, troppo delicata, suadente e che pesta nei ritornelli, ma che secondo me può incattivirsi senza strillare o usare questa tonalità dolce. Altrove, come in “We’re pretending (It is love)” invece avviene il contrario: il ritornello scade nel già sentito, mentre nelle strofe Jade scorre bene.
L’ultimo punto che lascia disattese le mie aspettative sono gli arrangiamenti, le sovraincisioni e tutto ciò che, in estrema sintesi, rende il brano più tamarro ma anche più riuscito: è il caso di “In Oblivion”, bella e cattiva, ma dove il chitarrista ad esempio invece di continuare a fare gli accordi, può eseguire qualche armonico quando si tratta di accompagnare “yeah” e i “come on” della cantante, oppure nell’ultimo ritornello mi aspettavo un chitarrista che esegue un assolo durante il cantato tipo il finale di “Come on and love me” dei Kiss, ma invece no.
Insomma: qualità dei brani non male, ed è questo ciò che conta, ma c’è anche un po’ solo quello e soprattutto è dal punto di vista formale che la band deve migliorarsi. Questione di esperienza da live e da studio. L’importante è crederci e concentrarsi a fondo per il prossimo EP, però mi raccomando ragazzi: lavorate sodo, che si sa che questo genere è perennemente coperto dagli idoli anni 80/90 e che all’estero in Europa in questo genere musicale se ne sentono delle belle, daje che tifiamo per voi!

Track by Track
  1. Black Lodge 65
  2. We’re pretending (It is love) 60
  3. Illogical suspect 70
  4. In oblivion 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
65

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 08.08.2014. Articolo letto 1568 volte.

 

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